L’amore è come il morbillo: dobbiamo passarci tutti (Aforisma di Jerome Klapka Jerome) Suggerimenti di libri da leggere o regalare per San Valentino

– Sono io, – disse lei. – Solo io.– Lo so, – disse lui, e la baciò.

— JONATHAN FRANZEN – Libertà

Quali sono i libri  che raccontano l’amore?, migliaia. Ci sono storie d’amore allegre, tragiche, intriganti e intricate, storie d’amore tra umani, per gli animali, per la natura, per i luoghi, per i libri, per i quadri, per la musica,per uno sport, per un’automobile, per la cucina, per i figli e le storie dell’amore sublime dei santi. Storie epistolari ,vampiresche, cibernetiche, rivoluzionarie o reazionarie, In fin dei conti un libro è sempre un atto d’amore verso qualcuno o qualcosa.

Il romanzo  nasce come storia d’amore. Oggi però la narrazione sentimentale è considerata quasi sempre letteratura minore o, peggio, paraletteratura. Sembra quasi che definire un romanzo “d’amore” ne sminuisca la qualità per la futilità  del contenuto. Dalla seconda metà del Novecento molti critici e letterati hanno relegato ogni narrazione di stampo sentimentale in un ambito minore, allo stesso tempo però  vengono pubblicati, soprattutto negli anni tra la fine del Novecento e il nuovo secolo, molti romanzi importanti e complessi che ricollocano le vicende sentimentali al centro della narrazione, come L’amante di Abraham Yehoshua, Che tu sia per me il coltello, A un cerbiatto somiglia il mio amore di David Grossman, o Possessione di Antonia Byatt e molte opere di autori sudamericani come il García Marquez de L’amore ai tempi del colera, o le opere della Allende, o Teresa Batista stanca di guerra di di Jorge Amado.

Vogliamo gettare uno sguardo al passato ed al presente per offrire al lettore e alla lettrici una piccola scelta di  testi classici e moderni che rientrano nel genere  e che almeno una volta nella vita vanno letti.

Il teatro di Shakespeare, in particolare Otello, Romeo e Giulietta, I due gentiluomini di Verona, Antonio e Cleopatra, I due nobili congiunti

Le relazioni pericolose di Pierre Choderlos de Laclos

Le affinità elettive di Wolfgang J. Goethe e I dolori del giovane Werther                                                                                   

Madame Bovary di Gustave Flaubert

Fermo e Lucia di Alessandro Manzoni (più che l’ampiamente conosciuto I promessi sposi)

Il teatro di Marivaux e la Vita di Marianna

Manon Lescaut di Antoine-François Prévost

Pamela di Samuel Richardson

L’opera di Jane Austen, in particolare, oltre al celeberrimo Orgoglio e pregiudizio, ricordiamo anche L’Abbazia di Northangher e in particolare Persuasione

Anna Karenina di Lev Tolstoj e La sonata a Kreutzer

Il mulino sulla Floss di George Elliot

L’idiota e Le notti bianche di Fedor Dostoevskij

Effi Briest di Theodor Fontane

Una vita di Italo Svevo

Jules et Jim di Henri-Pierre Roché

Il colpo di grazia di Marguerite Yourcenar

Tenera è la notte e Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald

Maurice  di Edward M. Forster

La ragazza di Bube e Fausto e Anna di Carlo Cassola

Il dottor Zivago di Boris Pasternak                                                                                                                             

In particolare  alcuni “imperdibili”:

Abelardo ed Eloisa, di Pietro Abelardo Parigi, inizio del XII secolo: a Pietro Abelardo, brillante magister della scuola cattedrale, viene affidata l’educazione della giovane nipote di un canonico, Eloisa. Tra i due sboccia presto l’amore; vengono scoperti, Eloisa dà alla luce un figlio e si giunge a un matrimonio riparatore, che non placa però la sete di vendetta della famiglia di lei. Una notte sicari prezzolati sorprendono Abelardo nel sonno e lo evirano. Travolto dalla disperazione egli si fa monaco; anche Eloisa prende il velo. I rapporti fra i due continuano con alterne vicende fino alla morte di Abelardo. La loro storia sentimentale e spirituale è raccontata in otto lettere di grande raffinatezza letteraria, che la tradizione attribuisce ai due protagonisti.

Romeo e Giulietta, di William Shakespeare: “Romeo e Giulietta” (1594-1595) è la tragedia dell’amore giovane in contrapposizione all’amore maturo di Antonio e Cleopatra: è la storia d’amore per eccellenza e lo è diventata proprio perché è molto di più. Odio, amore, nelle sue più diverse espressioni, la vita in famiglia, la vita sociale. L’intenzione stessa di Shakespeare non era quella di scrivere un dramma sentimentale ma una “grande e ricca tragedia di passioni umane”, qualunque esse siano. È sì una celebrazione del sentimento più romantico e “più antico del mondo” ma con una consistenza assolutamente naturalistica e per questo attuale.

Ragione e sentimento, di Jane Austen: “Ragione e sentimento” è imperniato sulle vicende sentimentali di due sorelle profondamente diverse tra loro: Elinor, la maggiore, segue i dettami della ragione; Marianne si abbandona agli impulsi del cuore. Il destino delle due protagoniste si gioca tutto in vista di ciò che era considerato l’evento principale della vita femminile: il matrimonio. La capacità di osservazione e l’arguto umorismo della Austen disegnano un ritratto acuto e penetrante di un mondo convenzionale e pettegolo, attento alle realtà più minute della vita quotidiana, refrattario a qualsiasi accenno di cambiamento. Nonostante l’aperta condanna del romanticismo, ritenuto un eccesso da evitare, proprio il personaggio della romantica e scriteriata Marianne, una delle figure più originali della Austen, conferisce a questo romanzo un fascino e una vivacità irresistibili, che lo rendono ancora oggi un’opera di straordinario successo.

 L’amante, di Marguerite Duras: La storia d’amore di una francese quindicenne con un giovane miliardario cinese, sullo sfondo di un ritratto di famiglia, nell’Indocina degli anni trenta. Racconto di lucidità struggente, di terribile e dolce bellezza, “L’amante” trasfigura e risolve integralmente in una scrittura spoglia e intensa, il complice gioco che la memoria e l’oblio ricalcano sulla trama della vita

L’amore ai tempi del colera, di Gabriel García Márquez: Per cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni Fiorentino Ariza ha perseverato nel suo amore per Fermina Daza, la più bella ragazza dei Caraibi, senza mai vacillare davanti a nulla, resistendo alle minacce del padre di lei e senza perdere le speranze neppure di fronte al matrimonio d’amore di Fermina con il dottor Urbino. Un eterno incrollabile sentimento che Fiorentino continua a nutrire contro ogni possibilità fino all’inattesa, quasi incredibile, felice conclusione. Una storia d’amore e di speranza con la quale, per una volta, Gabriel García Márquez abbandona la sua abituale inquietudine e il suo continuo impegno di denuncia sociale per raccontare un’epopea di passione e di ottimismo. Un romanzo atipico da cui emergono il gusto intenso per una narrazione corposa e fiabesca, le colorate descrizioni dell’assolato Caribe e della sua gente. Un affresco nel quale, non senza ironia, si dipana mezzo secolo di storia, di vita, di mode e abitudini, aggiungendo una nuova folla di protagonisti a una tra le più straordinarie gallerie di personaggi della letteratura contemporanea.

Twilight, di Stephenie Meyer: Quando Isabella Swann decide di lasciare l’assolata Phoenix per la fredda e piovosa cittadina di Forks, dove vive suo padre, non immagina certo che la sua vita di teenager timida e introversa conoscerà presto una svolta improvvisa, eccitante e mortalmente pericolosa… Nella nuova scuola tutti la trattano con gentilezza, tutti tranne uno: il misterioso e bellissimo Edward Cullen. Edward non dà confidenza a nessuno. Ma c’è qualcosa in Bella che costringe Edward dapprima a cercare di stare lontano da lei e quindi ad avvicinarla. Tra i due inizia un’amicizia sospettosa che man mano si trasforma in un’attrazione potente, irresistibile. Fino al giorno in cui Edward rivela a Bella il suo segreto..

Alta fedeltà, di Nick Hornby In una Londra irrequieta e vibrante, le avventure, gli amori, la passione per la musica, i sogni e le disillusioni di una generazione di trentenni ancora pieni di voglia di vivere. Romanzo che ha inaugurato il nuovo filone della letteratura “confessionale” maschile.

Amori altamente pericolosi, di Walter Riso Un rapporto di coppia comporta per sua natura rinunce e compromessi, ma quando vengono messe in discussione la serenità e la dignità si è vittime di personalità patologiche, di “stili affettivi disfunzionali”. Walter Riso, psicologo clinico, analizza otto diverse forme di affettività patologica. La galleria degli “amori altamente pericolosi” comprende realtà molto diverse tra loro: dallo stile istrionico-teatrale, soggetti che riducono l’amore al solo desiderio e puntano tutto sull’esteriorità, all’amore ossessivo-compulsivo, in cui il soggetto assume i panni di un intransigente perfezionista pronto a stigmatizzare con la massima severità la più insignificante sbavatura. Se con un profilo narcisistico-egocentrico il partner sarà costretto a considerarsi una sorta di “satellite affettivo” e dovrà sacrificare i suoi desideri e i suoi bisogni al culto fanatico di un megalomane innamorato solo di se stesso, con la personalità schizoide-eremita l’altro sarà vittima di una totale mancanza di affettività, di un’apatia esistenziale, di un’indifferenza così radicale da annichilirlo nella sua stessa dimensione umana. Perché molti continuano a cadere nella rete di queste personalità, avventurandosi in relazioni che si trasformano in un calvario? Comprendere i motivi per cui questi soggetti riescono a rendersi così pericolosamente attraenti è il primo passo per imparare a riconoscere il vero volto dell’amore, fatto di equilibrio, reciprocità, rispetto dell’altro.

Amori e foglie di tè, di V. V. Ganeshananthan Nella regione di Jaffa, in Sri Lanka, dove la terra profuma di té e di pioggia, la regola vuole che ogni famiglia cominci con un matrimonio combinato. Ma per Yalini, giovane srilankese nata negli Stati Uniti, quello che conta è il matrimonio d’amore. Come quello dei suoi genitori, che, dopo essere scappati dalla guerra, hanno infranto le tradizioni e si sono amati a New York. Non è così per sua cugina Janani, che è sempre vissuta in Sri Lanka e crede fermamente nella tradizione. Janani è figlia di Kumran, membro delle tigri per la liberazione del Tamil e, a differenza di Yalini, non ha conosciuto solo gli echi della guerra, ma l’ha vissuta direttamente. Quando Yalini e Janani si conoscono, il loro è l’incontro di due mondi lontani, divisi dalla storia e dalla modernità, ma è anche l’occasione di scoprire il segreto che lega insieme il passato delle loro famiglie.

Blankets, di Craig Thompson Ambientato nello scenario di un austero inverno nel Wisconsin, “Blankets” è un esericizio nel genere del fumetto autobiografico, che possiede la sostanza e la chiarezza di articolare la struttura narrativa con una delicata commozione. Esplora la rivalità dei fratelli Craig e Phil, cresciuti in un isolato paese, e il primo, romantico, amore di Craig con Raina. Un racconto di certezze e scoperte, di allegria e tragedia e sulle origini della fede. Craig Thompson ha vinto numerosi premi prestigiosi, come l’Harvey Award.

Colazione da Tiffany, di Truman Capote Holly Golightly, la protagonista di questo estroso romanzo breve, è una cover-girl di New York, attrice cinematografica mancata, generosa di sé con tutti, consolatrice di carcerati, eterna bambina chiassosa e scanzonata. È un personaggio incantevole, dotato di una sorprendente grazia poetica. Intorno a lei ruotano tipi bizzarri come Sally Tomato, paterno gangster ospite del penitenziario di Sing Sing, O.J. Berman, il potente agente dei produttori di Hollywood, il “vecchio ragazzo” Rusty Trawler, Joe Bell, proprietario di bar e timido innamorato…

Gli amori difficili, di Italo Calvino Venti racconti d’amore, storie di coppie che si incontrano ma, soprattutto, di coppie che non si incontrano. Il rapporto amoroso visto come gioco combinatorio.

Il collare della colomba. Sull’amore e sugli amanti, di Ibn Hazm “II collare della colomba” è uno dei capolavori assoluti della letteratura araba medievale, tradotto in numerose lingue del mondo. È un trattato sull’amore scritto circa mille anni fa in Andalusia dal teologo e poeta Ibn Hazm di Córdoba. Ma non è un libro di teoria o di filosofia: nulla a che vedere con le allegorie spirituali e i “sensi mistici” di Dante. L’autore descrive infatti l’amore in tutti i suoi aspetti naturali e terreni. I suoi innamorati e le sue Beatrici sono creature in carne ed ossa. Il tema dei racconti e degli esempi è quello dei dolori e dei piaceri dell’amore sentimentale e sessuale. Le sue osservazioni sulla fenomenologia dell’amore sono assolutamente libere da ogni sorta di pregiudizi: ed è questa, insieme alla piacevolezza dei suoi racconti, la ragione principale dell’interesse che questo autore può suscitare nel momento attuale. È grazie a questo che ci fa entrare, come in un sogno a occhi aperti, nella Córdoba califfale dell’anno Mille, cioè nella città che allora – e da almeno due secoli prima di allora poteva dirsi a buon diritto la metropoli più civile, splendida e progredita di tutto il continente europeo.

Il diavolo in corpo, di Raymond Radiguet Scritto dal giovanissimo Radiguet e pubblicato l’anno della sua morte, “Il diavolo in corpo” narra la storia d’amore, in parte autobiografica, di un adolescente. Ambientato ai tempi della prima guerra mondiale, ha per protagonista un ragazzo, François, che conduce una vita libera da vincoli e obblighi, dato che ha convinto i genitori a farlo studiare privatamente. Il libro ne descrive con acutezza e precisione le emozioni e i turbamenti allorché diventa l’amante di una giovane donna, Marthe, poco più grande di lui e sposata con un soldato partito per il fronte, Jacques. Un’iniziazione sessuale febbrile e perturbante, che avrà un esito tragico, poiché la donna rimasta incinta muore di parto. Una passione sondata con sguardo penetrante dall’autore, che scandaglia i contraddittori impulsi dell’adolescenza di fronte al sesso e alla responsabilità dell’età adulta. Il romanzo fece scandalo alla sua uscita, ma ebbe un clamoroso successo come prototipo del bestseller erotico. Diventato un classico della letteratura francese d’inizio Novecento, è stato portato sul grande schermo nel film di Claude Autant-Lara con Gerard Philippe (1947).

Il dio delle piccole cose, di Arundhati Roy“Il dio delle piccole cose” narra la vicenda di una donna che lascia il marito violento e torna a casa con i suoi due bambini, i gemelli Estha e Rahel, maschio e femmina. Ma nell’India meridionale dei tardi anni Sessanta, una donna divorziata come Ammu si ritrova priva di una posizione sociale riconosciuta; a maggior ragione se commette l’errore imperdonabile di innamorarsi di un paria. Non è dunque una vita facile quella toccata ai due gemelli, legati nel profondo da “un’unica anima siamese”. Attraverso lo sguardo di Estha e Rahel, prende forma la storia di un grande amore, in cui si riflette il tema universale dei sentimenti in conflitto con le convenzioni.

Innamorarsi dell’amore, di Osho “Non posso definire l’amore; posso indicarti la via per farlo crescere, posso insegnarti come piantare una rosa, quanto innaffiarla, quanto concime darle, come proteggerla. E un giorno, all’improvviso, spunta il fiore e la tua casa è inondata di profumo. E così che l’amore accade.” “L’amore è la sola religione, la sola divinità, l’unico mistero da vivere e da comprendere. Nel comprendere l’amore, avrai compreso tutti i saggi e i mistici del mondo.” “Anziché pensare a come ricevere amore, inizia a darlo. Se lo dai, lo riceverai. Non esiste altra via.”

Jack Frusciante è uscito dal gruppo, di Enrico Brizzi Questo romanzo, scritto da un autore diciannovenne, racconta il mondo sommerso e inquieto dei giovani nati nella seconda metà degli anni Settanta ed è una specie di “affresco italiano” sul passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Il protagonista è un diciassettenne che ama i Pistols e i Red Hot Chili Peppers e, soprattutto, una ragazza che frequenta il suo stesso liceo.

Jules e Jim, di Henri-Pierre Roché Ci sono libri che vengono oscurati dai film che ispirano. Questo è accaduto a Jules e Jim, da cui Truffaut ha tratto nel 1961 uno dei suoi film più celebrati e più amati. Tanti hanno visto il film, pochissimi hanno letto il libro. Così ai lettori rimane ancora da scoprire nel Jules e Jim di Roché uno dei più bei romanzi d’amore (e di molte specie di amore), un libro che ha una precisione psicologica e una leggerezza di passo che incantano sin dall’inizio. Questa storia dei due amici che amano la stessa donna, per anni, e della donna che ama tutti e due, per anni, rimane nella memoria come un archetipo dei giochi pericolosi del sentimento e della passione. Quando apparve Jules e Jim, nel 1953, Roché era «un adolescente di settantaquattro anni» che pubblicava il suo primo romanzo. E si sa che nel primo romanzo gli scrittori tendono a parlare di se stessi. Ma solo in anni recenti si è potuto constatare quanto ciò fosse vero in questo caso. Jules, Jim, Kathe: in questo triangolo amoroso riconosciamo i tratti di Roché stesso, di Franz Hessel, di Helen Grund – e, dietro di loro, il profilo lievemente beffardo di Marcel Duchamp. Roché era un dilettante di genio, un dandy che «conosceva tutti» (diceva Gertrude Stein), un uomo che viveva cercando e trovando il piacere con la sottigliezza di un casuista. Franz Hessel era lo «spione della felicità», grande amico di Walter Benjamin, insieme al quale traduceva la Recherche di Proust, infine un maestro della «prosa breve» (e molto da lui Benjamin imparò, nella prosa e nell’arte della flânerie). La bellissima Helen Grund era un’allieva di Käthe Kollowitz. Quanto a Marcel Duchamp, era Marcel Duchamp. Ma queste precise corrispondenze fra il romanzo e la vita di Roché non servono, come sempre, che a esaltare la complicazione dell’insieme. Tutta la vita di Roché e tutti i suoi libri, a guardarli bene, sono un groviglio di triangoli che provoca una certa vertigine metafisica. Jules e Jim, i due amanti della stessa donna, non sono anche colui che prende e colui che osserva, legati da un’amicizia che è piuttosto una simbiosi, come quella fra Bouvard e Pécuchet? E chi è Kathe, soggetto insolente del desiderio, che vuole disporre sovranamente dei suoi amori, secondo un codice rigoroso di non reciprocità? Ciascun lettore troverà una sua risposta, e non sarà una risposta facile, mentre il romanzo continua a parlarci con l’immediatezza e la tranquillità dei libri che nominano qualcosa una volta per tutte.

La metà di niente, di Catherine Dunne Dublino. Sembrava un matrimonio normale: lui, lei, tre bambini. Poi, un giorno, lui se ne va con un’altra e lei si trova per la prima volta a scontrarsi con la vita: come affrontare le necessità economiche, le reazioni psicologiche dei figli, i problemi della separazione, le questioni legali, l’inevitabile solitudine. Una storia semplice raccontata con autenticità, in cui il racconto è tutto nei fatti e nel linguaggio.

La storia dell’amore, di Nicole Krauss Leo Gursky fa del suo meglio per sopravvivere; vive alla giornata, emarginato in una città enorme come New York, legge i libri del figlio, che è un famoso scrittore ma che non lo conosce, e ogni sera batte alcuni colpi sui tubi della caldaia di casa, per fare sapere al suo vicino che è ancora vivo. Ma la sua vita non è sempre stata così. Quando ancora era giovane, ebreo nella Polonia degli anni Trenta in cui era nato, Leo Gursky si era follemente innamorato di Alma e aveva scritto un libro in yiddish, “La storia dell’amore”, racconto di quel suo impossibile sentimento. E Leo non sa che, nonostante le fughe e le persecuzioni subite dai suoi protagonisti, quel libro esiste ancora…

Love Story, di Erich Segal Oliver Barret, è un ragazzo benestante e frivolo, vive le sue storie d’amore con leggerezza, accontentandosi degli amori usa e getta, non essendo capace di vivere appieno le sue emozioni.
Jenny Cavilleri, è l’esatto opposto di Oliver, di origini modeste, sensibile, amante del pianoforte, e poco ammaliata dalle apparenze.
I due ragazzi, che hanno due vite l’una l’opposto dell’altra, sono destinati ad incontrarsi e ad innamorarsi.
Lotteranno per il loro amore e contro gli ostacoli che gli si presentano, specialmente ad opera del padre di Oliver, assolutamente contrario al rapporto per la differenza di ceto sociale fra i due giovani. Nonostante tutto, Oliver e Jenny si sposano.La loro vita, all’inizio è piena di ostacoli e problemi economici da affrontare, e ovviamente Oliver non può contare sull’aiuto della sua famiglia, ma i due ragazzi, vanno avanti, riescono a superare i loro problemi, e dopo tre anni di matrimonio provano ad avere un figlio.
Durante alcuni esami di controllo, i due scoprono gravi problemi di salute in Jenny, gravemente malata e prossima alla morte.
Oliver è disperato, Jenny invece rimane dolce rassicurante, prova a far stare meglio il marito, a confortarlo, ma la realtà e il triste epilogo sono dietro l’angolo e Jenny muore ad appena venticinque anni.Oliver ne è distrutto, la sua vita perde ogni senso, ma dovrà affrontare un lungo cammino da solo. Da consigliare a tutti, per sognare, piangere e gioire con Oliver e Jenny, per confrontarsi con un amore vero alle prese con una realtà drammatica e che purtroppo fa parte del vissuto di tanti.

Ma le stelle quante sono, di Giulia Carcasi C’è una generazione fatta di sms, gavettoni, crèpes alla nutella, professori frustrati; c’è la voglia di essere ascoltati e di giudicare la vita, gli adulti, l’ingiustizia. Ci sono Carlo e Alice: stessa classe e, a volte, stesso banco. Lui è meravigliosamente imbranato, senza modelli da incarnare, senza maschere. Lei si sente diversa, non omologata, è uno spirito critico e, al contempo, una sognatrice. Il loro cuore è ancora poco addestrato, bravissimo a sbagliare. E così Alice casca tra le braccia di Giorgio, nascosto e intrigante. Carlo si lascia sedurre da Ludovica, la classica ragazza facile che sa il fatto suo. Diciotto anni. Due ragazzi si affacciano su un mondo adulto che capiscono poco, tanto più se la scuola, la famiglia e gli amici si mettono di mezzo… Ma le stelle quante sono è un romanzo senza peli sulla lingua, schietto, diretto, una freccia che va dritta al bersaglio. Una partita di ping-pong sentimentale. Con una bella ventata di romanticismo. Un libro a due facce. A due sessi. A due voci. Per un amore solo.

Memorie di una geisha, di Arthur Golden Circondate da un’aura di mistero, le geishe hanno sempre esercitato sugli occidentali un’attrazione quasi irresistibile. Ma chi sono in realtà queste donne? A tutte le domande che queste figure leggendarie suscitano, Arthur Golden ha risposto con un romanzo, profondamente documentato, che conserva tutta l’immediatezza e l’emozione di una storia vera. Che cosa significa essere una geisha lo apprendiamo così dalla voce di Sayuri che ci racconta la sua storia: l’infanzia, il rapimento, l’addestramento, la disciplina – tutte le vicende che, sullo sfondo del Giappone del ‘900, l’hanno condotta a diventare la geisha più famosa e ricercata. Un romanzo avvincente e toccante, coronato da uno straordinario ritratto femminile e dalla sua voce indimenticabile.

Porci con le ali, di Marco Radice Lombardo e Lidia Ravera In questo libro, emblema della generazione del Sessantotto, due ragazzi della Sinistra studentesca scoprono la vita, il suo sapore, e raccontano in presa diretta le loro emozioni. L’iniziazione al sesso, al piacere, la ricerca dell’amore, il dolore, la solitudine, la fantasia: tutto si intreccia nelle loro riflessioni, tessute con la naturalezza e la forza della sincerità. Sullo sfondo di una stagione disordinata e vivace questi ragazzi finiscono per assomigliare davvero a bizzarre creature dotate di invisibili ali col difficile compito di librarli in aria. Ma è la loro fame di vita, la loro autentica passione a riscattarli immancabilmente.

Possessione. Una storia romantica, di Antonia S. ByattRoland Mitchell scopre in un libro appartenuto al poeta vittoriano Randolph Henry Ash due minute di una lettera indirizzata a una donna. Il tono della lettera lascia trapelare un amore insospettato. Roland scopre l’identità della donna, una poetessa e coinvolge nelle sue ricerche la collega Maud Bailey. Roland e Maud ripercorrono i passi della donna e dell’uomo vissuti un secolo prima ricostruendo una vicenda che ben presto diventa la loro. “Possessione” ha vinto il Booker Prize, premio assegnato ogni anno al miglior romanzo britannico.

Tokyo Blues Norwegian Wood, di Haruki Murakami Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull’adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli “altri” per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un’istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui.
La verità, vi prego, sull’amore di W.H. Auden «I temi di queste poesie sono l’amore e la disonestà – i due poli tra i quali ci siamo trovati a soggiornare nel nostro secolo, pronti a gloriarci della loro occasionale divergenza ma bravissimi, anche quando siamo sfortunati, a conciliarli tra loro, a fonderli insieme. Ci sono buone ragioni se i versi del poeta oscillano tra la più intensa tenerezza e parossismi di indifferenza, e se da queste oscillazioni nasce uno stridente lirismo che non ha precedenti». Così scrive Brodskij presentando queste dieci poesie di W.H. Auden. Composte negli anni Trenta, e impregnate di un angoscioso «odore del futuro», esse parlano dell’amore nella varietà dei suoi stati, dall’esaltazione alla desolazione. Con un vago tono di ballata sul fondo, e quasi sfidando una musica a seguirli, questi versi hanno un «timbro tagliente» che incide le parole nella mente annientando ogni ostacolo. Li abbiamo appena letti che già navigano nella nostra circolazione, come qualcosa di intimo e insieme remoto. Accade di rado con la poesia di questo secolo – e non meraviglia che numerosissimi lettori li abbiano scoperti di recente: forse da tempo, senza saperlo, li stavano cercando. Le poesie raccolte in questo volume furono composte fra il 1932 e il 1939.

Una casa alla fine del mondo di Micheal Cunningham Le incertezze dell’amore e la ricerca di un nuovo equilibrio in un mondo che si sforza di non crollare sotto il peso delle convenzioni che si sfaldano. Romantico e spregiudicato, Una casa alla fine del mondo racconta l’amicizia di Jonathan e Bobby che viene a vacillare quando Bobby va a vivere con l’amico e Claire, la sua donna

Venezia degli amanti. L’epopea dell’amore in 11 celebri storie venezianeA Venezia tanto si ama e tanto si è amato; nessuno resiste alle sue sensuali atmosfere. E come raccontare la città più romantica del mondo se non ripercorrendo i grandi amori che ha ispirato? Veneziano è il seduttore per eccellenza, Giacomo Casanova, di cui questo libro ricorda le più spregiudicate prodezze amatorie. Veneziana è Bianca Cappello, futura moglie di Francesco i de’ Medici, che l’ansia d’amore mette in fuga dal palazzo del padre. Dalla Serenissima passano una ricca marrana perseguitata e il suo amante segreto, i cui intrighi alla corte di Costantinopoli scateneranno la battaglia di Lepanto. A Venezia lascia il segno Lord Byron, l’inquieto poeta inglese, che qui fa sue oltre duecento donne, “contesse e mogli di ciabattini, nobili, borghesi o popolane”. Non potevano mancare la passione travolgente fra Isabella Teotochi Albrizzi e il giovane Ugo Foscolo, la burrascosa storia fra Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse, e l’idillio “proibito” fra l’Hemingway maturo e un’affascinante baronessina diciannovenne, musa ispiratrice del suo Di là dal fiume e tra gli alberi. Per arrivare ad avventure e follie d’amore più recenti, come le nozze da fiaba tra la giovanissima Ira Fürstenberg e il principe Alfonso Hohenlohe o la presunta storia di Julia Roberts sul set del film intitolato – naturalmente – “Tutti dicono I love you”. Undici straordinarie vicende di passione e sentimento attraversano cinque secoli di storia, accomunate dal medesimo sfondo:

Il Minotauro di Benjamin Tammuz Questa spy-story d’autore, pubblicata nel 1980 in Israele, fu salutata l’anno dopo da Graham Greene come il miglior romanzo tradotto dell’anno. È una storia affascinante e originale in cui un agente segreto israeliano s’innamora di una ragazza dalla bellezza mediterranea e misteriosa, e usa tutte le tecniche e i trucchi del suo mestiere per seguire, controllare, determinare la vita di lei senza mai rivelarsi. Una relazione morbosa, in cui lui attraverso pedinamenti, informazioni rubate, finanche un omicidio, costruisce negli anni un invadente controllo sulla ragazza. Lei, pur non avendolo mai visto e pur irritata dalle crudeli e bizzarre richieste dell’uomo, lo ama. Anche perché le lettere che lui ossessivamente e regolarmente le fa recapitare rivelano una personalità struggente e appassionata.

L’amore di Ai-Uan di Pearl S.Buck  Allontanato dalla Cina per motivi politici, Ai-uan, un giovane cinese di antico ceppo, trova in Giappone una terra ospitale e persone amiche. Il matrimonio con Tama, la figlia del ricco commerciante presso il quale lavora, lo aiuta a inserirsi nel nuovo ambiente, che col passare del tempo gli diventa sempre meno estraneo. Allo scoppio della guerra cino-giapponese, Ai-uan e Tama rifiutano il conflitto che ritengono privo di senso: tentano con tutte le forze di viverne al di fuori, isolati dal mondo, timorosi che qualcosa di irreparabile possa rovinare la loro esistenza allontanandoli l’uno dall’altra. Ma la situazione si fa di giorno in giorno più tesa. Ai-uan è un cinese in territorio giapponese, e, pur legato alla nuova famiglia e al Giappone, sente tuttavia il dovere di tornare in Cina a difendere il proprio paese: impossibile continuare a ignorare la realtà, impossibile rifiutare la guerra. Attraverso le vicende dei due protagonisti, questo romanzo – pubblicato nel 1939 – svela tutta la cruda realtà del conflitto cino-giapponese, in uno snodarsi e accavallarsi di avvenimenti drammatici, ora improvvisi ora attesi, sempre profondamente umani.

L’amante di Abraham Yehoshua «L’amante è la storia di un doppio inseguimento. Adam avverte nella moglie un mistero: non sa chi sia la donna amatissima che gli giace accanto nel letto, e che sogna continuamente: la insegue senza raggiungerla mai. Insieme a lei insegue il suo amante: un gentile, assente, malinconico spettro ebraico, che forse incarna la perduta anima d’Israele. La figlia, Dafni, cogli occhi scintillanti e infantili, incarna il principio di realtà. Ma anche a lei sfugge qualcosa: il mondo arabo, che vive accanto e dentro Israele».

La cura è il romanzo d’esordio di Andrès Beltrami In una casa sul mare, una giovane donna, schiva e solitaria, assiste il padre malato con la stessa devozione che riserva ai suoi fiori, confinati al caldo, in una serra. Tra quelle alte mura, avamposto di una terra chiusa e inospitale, c’è solo silenzio, un lento rincorrersi di gesti che si ripetono uguali da anni, da quando suo padre è immobilizzato in un letto. Una notte un uomo che sa di vento e di sale forza l’immota tranquillità di quella casa, spingendosi al di là del cancello, oltre il recinto che separa e che allontana, ma il cane, che è il custode di quel regno, lo aggredisce ferendolo a un fianco. È straniero, parla una lingua sconosciuta, ha sul corpo i segni di un lungo viaggio e negli occhi l’ombra di un passato doloroso. Da quando, da qualche giorno, una misteriosa nave color petrolio è approdata nel porto, a ostruire l’orizzonte, la giovane donna non pensa ad altro che a partire. Aprire la porta a quell’uomo indifeso, spaventato, bisognoso delle stesse cure di cui suo padre non può più fare a meno, farlo entrare senza chiedersi perché, rappresenta la sua grande occasione. Lei vorrebbe una vita altrove, lui nasconde una storia. La cura è il romanzo di un amore fatto di silenzi, che vive di gesti, perché se non c’è una lingua da condividere, le parole si fanno deboli, fragili, inconsistenti. È il racconto di una guarigione che attraversa il corpo per arrivare fino all’anima. È la storia della fuga di chi è costretto a partire, della voce di chi si ritrova a cercare, e di porte che si aprono e non si chiudono. Quella nave è come te. Non si sa perché sei venuto e non si sa perché te ne andrai.

L’amore fatale Ian McEwan Un pallone aerostatico plana su un prato verde nelle Chiltern Hills, tra Oxford e Londra. Un uomo anziano cerca di scenderne, ma rimane goffamente impigliato in una fune. Dai quattro angoli del prato corrono verso il pallone imbizzarrito alcuni soccorritori, che tenteranno senza successo di trattenerlo. Uno di loro morirà e resterà ai sopravvissuti il compito impossibile di farsi una ragione di quella tragedia inutile. Una disgrazia capace di sconvolgere la mente di Jed Parry e di trasformarlo nel persecutore di Joe Rose.
Al centro di questo nuovo irresistibile thriller di Ian McEwan è una vera e propria patologia erotica, una sindrome psichica scoperta nell’Ottocento che è «l’oscuro specchio deformante» nel quale si riflette il mondo radioso dell’amore sano. Jed Parry è un «Jesus freak», un fanatico religioso, o forse semplicemente un malato di mente, che si convince di dover amare un perfetto estraneo e di doverne essere riamato. Joe Rose è un divulgatore scientifico, e di lui la gente dice che la chiarezza è il suo forte. Ma è anche uno scienziato mancato, un uomo fragile e deluso, che adesso è costretto a mettere in discussione la propria vita, il rapporto con la compagna e la fiducia nella scienza, per combattere contro l’incredulità e la solitudine in cui lo spingono tutti, per prima la polizia. Con un’ironia sottile e un gusto della comicità nuovo, McEwan dipinge quest’amore omosessuale assoluto, desiderato fino alla morte da parte di Parry e rifiutato in modo altrettanto radicale da Joe. Non ne va soltanto del diritto alla privacy, dei suoi confini di difficile determinazione; la domanda più ampia e cruciale: cos’è l’amore? E’ anch’esso una manifestazione patologica o si può essere innamorati in modo ragionevole? Esiste un amore che non sia estremo, e sia autentico?

Gente del Wyoming di  E.Annie Proulx ripubblicato nel 2005 come I segreti di Brokeback Mountain  Questo libro è composto da meno di cento pagine in tutto. Eppure, a leggerle e si leggono d’un fiato – si ha l’impressione di trovarsi di fronte a un romanzo ad altissima concentrazione. L’intreccio è una specie di ingranaggio esplosivo. I due personaggi centrali sono uomini semplici, rudi cowboy abituati alle lunghe solitudini delle transumanze e dei pascoli estivi. Nel desolato paesaggio, tra i due gradualmente si accende una passione erotica, una vera pulsione amorosa. Siamo però nel cuore dell’America tradizionale, dove i ruoli sessuali sono rigidi e le identità tagliate a colpi di accetta e di auto-censure. Questo sentimento “proibito” è quindi destinato a scatenare conflitti, che sconvolgeranno tutto il loro mondo.

 

Commenti ai libri da Wuz , Einaudi, Feltrinelli, Fandango , Adelphi

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