Da Vinci Segreto

 Nel ciclo di incontri “PANE E VINO IN LIBRERIA” organizzato dalla Libreria6Rosso & SpazioStudio di Milano
curato da Patrizia Gioia
VENERDI 2 DICEMBRE 2011, ORE 19
alla Libreria6Rosso, via Albertini 6, Milano
verrà presentato, in anteprima, il libro
DAVINCI SEGRETO  di Vincenzo Bagnato Edizioni VBDA, Gordola/Milano 2011

 

Con l’autore dialogheranno Patrizia Gioia e Arminio Sciolli, proprietario del Rivellino, bastione cinquecentesco
del Castello Visconteo di Locarno, costruito su progetti di Leonardo da Vinci.
INGRESSO LIBERO

 

Al termine del dialogo con l’Autore sarà offerto un rinfresco
 INFO: info@6rosso.it
libreria 6rosso via albertini 6 milano
info@spaziostudio.net
via lomazzo 13 milano
telefono 348 74 98 744

 

In questo libro si racconta una vita segreta di Leonardo da Vinci tramite l’interpretazione di segni “nascosti” che l’autore del libro, in base ad una particolare tecnica affinata in anni di ricerche, ha identificato non solo nelle opere pittoriche e nei disegni, ma anche nelle tracce che il genio fiorentino ha lasciato nei luoghi da lui visitati. Talvolta sono tracce ben visibili, altre richiedono un esame approfondito i cui risultati saranno resi noti in una prossima pubblicazione.
La teoria di molti studiosi secondo la quale il genio ha nascosto ermeticamente nelle sue opere dei “messaggi” ha trovato validi riscontri, vedi l’esempio dei segni recentemente scoperti negli occhi della figura femminile ritratta nel celebre dipinto conosciuto come La Gioconda conservato al museo del Louvre a Parigi.
Altri ricercatori hanno messo seriamente in dubbio certe “certezze” di eminenti studiosi dell’opera di Leonardo, e su tutti citiamo lo storico dell’arte statunitense Almon Richard Turner (recentemente scomparso), specialista del Rinascimento, che ha liberato l’immagine del genio di Vinci da molte false interpretazioni. La sua opera fondamentale Inventing Leonardo (una mitografia, che ripercorre come è stata creata l’immagine di Leonardo da Vinci dai suoi biografi e critici, da Giorgio Vasari a Sigmund Freud), ha fatto piazza pulita di incomprensioni dovute agli interpreti dell’autore della Gioconda negli ultimi 500 anni.
Pubblicando i risultati delle sue scoperte sull’arco di due decenni, l’autore del presente libro vuole contribuire a stimolare questo spirito di ricerca. Le sue teorie, talvolta con incredibili risvolti, anche storici, sulla vita e l’opera di Leonardo, molte delle quali in evidente e marcata contraddizione con quanto raccontato sin qui da illustri studiosi, stimoleranno nuove discussioni e polemiche.
Ma oramai si sa che di certezze sulla vita e l’opera di Leonardo da Vinci c’è ne sono ben poche.

 

L’autore
Vincenzo Bagnato, di origini calabresi, si è trasferito nel 1961 in Svizzera, prima a Basilea, poi nel 1973 nel Canton Ticino. Dopo una intensa attività nel campo imprenditoriale, da oltre vent’anni si dedica alle sue ricerche personali nel campo artistico e storico. A Basilea ebbe le sue prime affermazioni nel campo dell’arte con in particolare una mostra patrocinata dall’Ambasciata d’Italia in Svizzera e successivamente una esposizione collettiva alla Kunsthalle su invito degli artisti basilesi. Trasferitosi nel Canton Ticino, Vincenzo Bagnato ebbe modo di continuare, accanto alla propria attività commerciale, la sua carriera nel campo artistico potendo anche contare sull’appoggio e i preziosi consigli dell’architetto e scultore Werner J. Müller (il padre dell’artista circense Dimitri). Nel 1980 presenta le sue opere al Centro culturale Beato Berno di Ascona con una mostra di sculture e incisioni, curata da Ambrogio Pellegrini e Tina Stolz, riscuotendo un grande successo come riportato dai media di quel tempo. Tra l’altro, già l’anno precedente questa mostra, il settimanale Südschweiz (attuale Tessiner Zeitung) di Locarno, nell’edizione dell’8.12.1979, titolava un articolo dedicato a Bagnato: “Entdeckung eines Talent”, citando come fonte d’ispirazione delle sue incisioni l’opera di Ernst Barlach; difatti i principali acquirenti delle sue opere sono stati all’epoca i collezionisti germanici.

 

La scoperta del genio fiorentino
Appassionato di storia medioevale, Bagnato, vivendo da molti anni nel Canton Ticino, nella regione del  Locarnese, non poteva non imbattersi in Leonardo da Vinci le cui tracce sono ben documentate con il Rivellino del Castello Visconteo della Città di Locarno, certificato come opera di Leonardo da Carlo Pedretti, professore emerito di storia dell’arte italiana e titolare della cattedra di studi su Leonardo presso l’Università della California a Los Angeles dove dirige il Centro Hammer di Studi Vinciani. Il Rivellino di Locarno era d’altronde già stato identificato di mano leonardesca dal ricercatore svizzero Johann Rudolf Rahn nel 1894. E come ampiamente dimostrato da Marino Viganò nella sua monografia Leonardo a Locarno. Documenti per una attribuzione del “rivellino” del castello 1507, ed. Casagrande, Bellinzona 2009, risultato di cinque anni di ricerca ad ampio raggio in archivi italiani e svizzeri, ora se ne ha la certezza.

 

Sciamano dei tempi moderni
La formidabile energia vitale di Bagnato lo ha portato in varie parti del mondo, con percorsi particolarmente intensi che hanno profondamente segnato la sua vita e lo hanno portato a dedicarsi  definitivamente alle sue ricerche personali, dando spazio alla propria poesia.

 

Un soffio visionario
Ogni artista ha il diritto di crearsi mitologie proprie e Bagnato si è creato un suo percorso di ricerca dove percepisce tracce e gesti che “visualizza” e memorizza in una specie di museo virtuale. Potremmo dire con delle ossessioni che esistono solo nel suo immaginario, ma incredibilmente affascinanti. Gran parte delle ricerche di Bagnato si basano, per altro, su fatti storici accertati e documentati. Però il nostro autore li ha rivisti, non solo prendendo spunto dalla lettura di centinaia di libri sul genio fiorentino, ma soprattutto individuando dei luoghi, dove, secondo lui, Leonardo ha lasciato delle tracce. E sono indubbiamente nate delle incredibili vicende raccontate nel suo libro DAVINCI SEGRETO.

 

Il flusso ispiratore che soffia attraverso gli alberi
Bagnato ha percorso migliaia di chilometri nella regione del Lago Maggiore, nei boschi verso Arcegno, verso quel Baladrüm di celtica memoria, nella “Montagna della Verità” che ha generosamente ispirato una infinità di artisti. Ma anche nelle valli del Locarnese, in particolare la valle Onsernone e  la valle Maggia, dove Bagnato ha “visualizzato” i segni leonardeschi che cita nel presente libro e che saranno oggetto di una prossima pubblicazione creando una sorta di mappa di pietra le cui tracce conducono ciascuna ad un ipotetico tesoro.

 

In un mondo dove tutto, o quasi, è omogeneizzato, perché non dar spazio anche alla poesia del nostro autore?

 

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